Qual è la definizione del termine astrologia? Se si effettua una breve ricerca su internet, si leggeranno una serie di definizioni diverse. Sfortunatamente, la maggior parte di queste non sono corrette.
Non sono corrette nel senso che non riflettono accuratamente il modo in cui molti astrologi concepiscono e, successivamente, definiscono il loro oggetto di studio. Questo è spesso dovuto al fatto che le definizioni del termine astrologia sono scritte da persone che hanno poca o nessuna familiarità con la materia, e quindi sono scritte dal punto di vista di un estraneo.
Lo scopo di questo articolo, quindi, è quello di fornire una definizione del termine che sia abbastanza ampia da comprendere tutti o gran parte dei punti di vista dei praticanti effettivi sull’argomento. Quindi, contrasterò questa definizione con alcune delle definizioni più comuni attualmente in circolazione.
Astrologia: una definizione
La definizione di astrologia che vorrei proporre è la seguente:
L’astrologia è lo studio della correlazione tra oggetti celesti ed eventi terrestri.
La definizione è tutta qui. Ora, si potrebbe sostenere che sia eccessivamente ampia, ma direi che lì dove manca di specificità compensa in accuratezza. Ecco perché:
La maggior parte delle definizioni contemporanee di astrologia sono basate sull’opinione secondo cui gli astrologi ipotizzano l’esistenza di una sorta di forza celeste che esercita un’influenza sugli eventi terrestri, al fine di spiegare quegli eventi che sono correlati, come affermano, ad alcuni allineamenti astrologici. Il problema è che tali definizioni di astrologia ignorano l’esistenza di un dibattito di lunga data all’interno della comunità astrologica sul fatto che gli oggetti celesti usati in astrologia agiscano come segni oppure cause delle cose con cui sono in correlazione qui sulla Terra.
Oggi, in realtà, la maggior parte degli astrologi occidentali moderni ritiene che i movimenti degli oggetti celesti come le stelle e i pianeti siano correlati ad eventi terrestri, ma non causano tali eventi. In altre parole, gli oggetti celesti agiscono come segni degli eventi a cui sono correlati, ma non ne sono la causa.
Questa idea viene generalmente concepita nei termini di una versione modificata della teoria della sincronicità di Carl Jung, secondo cui può esistere una connessione acausale tra oggetti o eventi nel tempo che consiste interamente di un’equivalenza nel significato o nel simbolismo. Quindi, per esempio, mentre un astrologo potrebbe dire che avere Marte nella decima casa di una carta natale potrebbe indicare o significare qualcuno che ha una carriera da atleta o forse qualcuno che lavora nell’esercito, ciò non significa necessariamente che pensano che Marte induca tale persona ad intraprendere quella particolare carriera. Piuttosto, i posizionamenti planetari al momento della nascita di una persona semplicemente riflettono o simbolizzano diversi aspetti della sua vita e del suo futuro.
Segni vs. cause nella tradizione astrologica

L’astrologia occidentale ebbe origine in Mesopotamia come forma di divinazione, e come tale l’astrologia fu concepita come il tentativo da parte degli dei di comunicare le loro intenzioni all’umanità attraverso segni e presagi celesti. Anche se si pensava che i presagi celesti trasmettessero messaggi sul futuro, ciò non significa necessariamente che fossero considerati come causa degli eventi futuri che avrebbero avuto luogo. Spiega Francesca Rochberg, uno dei principali studiosi nel campo dell’astrologia mesopotamica:
La relazione tra il fenomeno x e l’evento y previsto ha dato luogo a molte discussioni; il consenso raggiunto è che la relazione non è causale, ma più nell’ordine di una semplice associazione o correlazione. La dichiarazione del presagio sarebbe quindi interpretata non come x causa y, ma piuttosto se x, (ci si aspetta anche) y. (Francesca Rochberg, The Heavenly Writing, Cambridge University Press, 2004, pag 58).
Successivamente, durante il tardo periodo ellenistico, fu introdotta nella tradizione astrologica una nuova concezione dell’astrologia che considerava i pianeti come cause efficienti di eventi terrestri. Tuttavia, la più antica concezione dell’astrologia basata sui segni persisteva ancora come punto di vista alternativo, e ciò sembra aver dato origine a un dibattito all’interno della comunità astrologica. Ad esempio, nel I secolo d.C. Seneca riconobbe entrambe le posizioni nel corso di alcune brevi osservazioni in cui criticava l’utilità dell’astrologia:
Loro [le stelle] attivano o segnalano tutto ciò che accade nell’universo. Se ogni evento è da questi causato, come può essere d’aiuto la semplice familiarità con un processo che è immutabile? Se sono indicatori di eventi, che differenza fa essere consapevoli in anticipo di cose che non si possono sfuggire? Accadranno ugualmente, che si conoscano o meno. (Seneca, Letters From a Stoic: Epistulae morales ad Lucilium, trad. Robin Campbell, Penguin Classics, 1969 (repr. 2004), lettera LXXXVIII, pg. 155).
Nel II secolo d.C., Claudio Tolomeo cercò di riconcepire l’astrologia come una scienza naturale aristotelica, spiegando gli effetti dei pianeti e delle stelle sull’umanità come risultato dell’emanzione di diversi livelli di calore e umidità. Tolomeo, in sostanza, cercò di respingere la precedente concezione dell’astrologia basata sui segni per allineare la materia con alcune delle tendenze scientifiche prevalenti del suo tempo. Ed ebbe un grande successo. In una certa misura, la concezione causale dell’astrologia di Tolomeo divenne il paradigma dominante durante il Medioevo. Questo però non mise fine a tutti i dibattiti sull’argomento. Ad esempio, nel V secolo d.C. Efestione di Tebe iniziò la sua opera astrologica con un’allusione a queste diverse concezioni, forse riconoscendo che il dibattito era ancora in corso:
Il nostro scopo, oh Athanasios, il più eccellente tra gli amici, è, a Dio piacendo, di presentare questo manuale come qualcosa che possa essere facilmente seguito; contiene alcuni commenti e un saggio che ci è pervenuto su ciò che è stato detto dagli antichi riguardo alle stelle, che significhino o provochino o anche in qualche altro modo circondino e trasformino tutto qui sotto la Luna con le loro figure l’una rispetto all’altra e alla terra… (Efestione di Tebe, Apotelesmatica , Libro I, Prefazione: 1, trad. Robert Schmidt, The Golden Hind Press, Berkeley Springs, WV, 1994, pg. 1).
Mentre la concezione causale dell’astrologia di Tolomeo divenne dominante nel periodo medievale, persistettero alcune tensioni tra i diversi punti di vista nella tradizione astrologica fino al periodo moderno, quando il dibattito fu nuovamente ripreso.
Considerazioni moderne sul meccanismo astrologico

L’astrologia fu ricostituita nel XX secolo in seno alla psicologia e all’analisi del carattere, piuttosto che nella previsione concreta di eventi esterni. Carl Jung fu una delle principali influenze sui modelli psicologici che furono incorporati nell’astrologia durante questo periodo, e una delle cose che ne seguì fu la sua teoria della sincronicità.
Jung chiamava sincronicità un principio di collegamento acausale, e molti astrologi seguaci della scuola psicologica adottarono una versione modificata della sua teoria per spiegare come i pianeti nel tema natale di una persona potessero rappresentare la psiche o il carattere del nativo, senza necessariamente essere la causa dello sviluppo di quei tratti da parte sua. Nella sua influente opera del 1936, L’Astrologia della Personalità, l’astrologo Dane Rudhyar respinge esplicitamente l’idea che “i pianeti o le stelle influenzino gli esseri individuali per il fatto di inviare frequenze o raggi simili ad onde radio alla terra…” Continua affermando che anche se sono stati scoperti particolari raggi che hanno un’influenza effettiva sui processi biologici:
… questo non proverebbe in alcun modo le usuali scoperte dell’astrologia… ma risolverebbe solo un frammento dei problemi coinvolti nella somma totale delle idee astrologiche. (Dane Rudhyar, L’Astrologia della Personalità, Lucis Publishing Co., 1936, pg. 43-44).
L’argomentazione di Rudhyar era, in sostanza, che anche se si scoprisse una sorta di forza celeste che influenza la vita terrestre così da tenere in conto alcuni assunti astrologici, questo probabilmente non spiegherebbe la stragrande maggioranza delle conclusioni che gli astrologi sostengono a proposito della capacità effettiva dell’astrologia, dato che molte di queste affermazioni hanno senso solo nel contesto di una concezione astrologica basata sui segni. Una versione più elaborata di questo argomento è stata riportata più recentemente da Geoffrey Cornelius nella sua influente opera del 1994, The Moment of Astrology.
Anche se è vero che non tutti gli astrologi moderni hanno adottato una visione acausale dell’astrologia, molti dei maggiori autori di astrologia del XX e dell’inizio del XXI secolo l’hanno fatto, fino al punto da renderla di nuovo un punto di vista importante tra i professionisti. Un esempio di questa concezione può essere letto nelle osservazioni fatte nel 1978 dall’influente astrologa di impostazione psicologica Liz Greene:
Le posizioni dei cieli in un particolare momento nel tempo, riflettendo le qualità di quel momento, riflettono anche le qualità di qualsiasi cosa nata in quel momento, che si tratti di un individuo, una città, un’idea, un’azienda o un matrimonio. Una non causa l’altra; sono sincroni e si rispecchiano a vicenda. (Liz Greene, La Relazione Interpersonale: Guida astrologica a vivere con gli altri su un piccolo pianeta, Weiser, 1978, pg. 24).
Più recentemente, Richard Tarnas ha delineato la seguente posizione nel suo famoso libro del 2006, Cosmo e Psiche :
Nella prospettiva che sto qui suggerendo, riflettendo la tendenza dominante nella teoria astrologica contemporanea, i pianeti non “causano” eventi specifici più di quanto le lancette su un orologio “causano” un tempo specifico. Piuttosto, le posizioni planetarie sono indicative dello stato cosmico o delle dinamiche archetipiche in quel momento. (Richard Tarnas, Cosmo e Psiche: Un approccio psicologico alla conoscenza dell’universo, Viking Press, 2006, pg.77).
Si noti che Tarnas non solo rifiuta esplicitamente la nozione di un meccanismo causale sottostante l’astrologia, ma presenta la sua prospettiva come la concezione dominante sul tema nella comunità astrologica di quel periodo. Qualsiasi definizione contemporanea del termine astrologia dovrebbe certamente tenerne conto. Ma è così? Vediamo.
Definizioni contemporanee del termine astrologia
Quelle che seguono sono alcune definizioni contemporanee del termine astrologia riprese da alcune fonti al di fuori della comunità astrologica. Ho enfatizzato alcune parole usando caratteri in grassetto al fine di dimostrare la prevalenza della concezione causale dell’astrologia in quasi tutte le definizioni seguenti.
Questa è la definizione di astrologia di Dictionary.com:
Lo studio che presuppone e tenta di interpretare l’influenza dei corpi celesti sugli eventi umani.
Definizione del Merriam-Webster di astrologia:
La divinazione delle presunte influenze delle stelle e dei pianeti sugli eventi umani e terrestri secondo le loro posizioni e i loro aspetti.
La definizione del Dizionario di Oxford di astrologia:
Lo studio dei movimenti e delle posizioni relative dei corpi celesti interpretati come aventi un’influenza sugli eventi umani e sul mondo naturale.
Letteratura scettica
Uno degli interessanti effetti collaterali della prevalenza della concezione causale dell’astrologia nelle definizioni tipiche della materia è che questa definizione viene usata ampiamente anche nella letteratura scettica sull’astrologia. Questione problematica dal momento che risulta in una serie di argomentazioni fittizie da parte degli scettici, dove tutti i loro argomenti, virtualmente, si basano sulla disputa della nozione secondo cui i pianeti possono avere un qualsiasi effetto causale sulla vita umana, anche se questo non è necessariamente ciò che afferma la maggior parte degli astrologi, come sopra dimostrato.
Ciò rende alcuni dei loro argomenti piuttosto deboli e facili da respingere, dal momento che mettono a punto per poi demolire, in sostanza, la loro stessa definizione di astrologia, senza verificare se corrisponde effettivamente a ciò che affermano gli astrologi. Questo fa parte di un problema più ampio che ho notato nel moderno movimento degli scettici e che ho menzionato negli articoli precedenti: un tipico scettico raramente impiega il tempo per approfondire la sua decantata familiarità con l’astrologia, per cui è costretto solitamente a fare affidamento su argomenti discutibili che sono stati ripetuti da altri scettici per decenni. Mi aspetto, ad un certo punto, che la comunità degli scettici colga la discrepanza tra la definizione che di solito usano del termine astrologia e quella che gli astrologi tendono ad usare per sé, ma fino ad allora, permarranno le loro definizioni tipiche del termine:
Definizione di astrologia dello Skeptic’s Dictionary:
L’astrologia, nella sua forma tradizionale, è un tipo di divinazione basata sulla teoria che le posizioni e i movimenti dei corpi celesti (stelle, pianeti [eccetto quello su cui sei nato o di altri sistemi solari], Sole e Luna) al momento della nascita influenzano profondamente la vita di una persona… La correlazione non dimostra la causalità, ma sta più che bene alla maggior parte degli astrologi… Secondo alcuni astrologi, i dati supportano l’ipotesi che esista una connessione causale tra i corpi celesti e gli eventi umani.
La definizione di astrologia di Phil Plait (l’ex presidente della James Randi Educational Foundation):
Cos’è l’astrologia? È una domanda difficile, in realtà. Esistono diverse versioni dell’astrologia. Astrologia del segno solare, vedica, archetipica, natale, oraria… i diversi tipi di astrologia sembrano essere più numerosi delle stelle nel cielo. Alcune delle affermazioni che si fanno sono intrinsecamente contraddittorie (alcuni dicono che è importante il momento della nascita, altri affermano che è il mese, ecc.), ma operano tutti secondo un assunto funzionale molto ampio: esiste una sorta di forza celeste che ci influenza qui sulla Terra. Diverse energie vengono attribuite a questa forza (per alcuni è la gravità, per alcuni è l’elettromagnetismo, per altri è una forza che non può essere misurata), ma tutto si riduce al fatto che i pianeti e le stelle hanno un effetto sulle persone.

Da notare la discrepanza tra la definizione di astrologia di Plait e le definizioni fornite dagli astrologi Tarnas e Greene, menzonati in precedenza. Il Plait, in realtà, va avanti per un po’ su questo argomento, spiegando in modo approfondito perché l’astrologia non può operare attraverso alcuna forza conosciuta. Ora, in una certa misura questa spiegazione è in effetti necessaria dal momento che esistono diversi astrologi che credono che l’astrologia funzioni attraverso una qualche forza conosciuta o sconosciuta. Ma in tutte le sue estese critiche sull’astrologia, l’altra concezione, altrettanto diffusa, non viene mai menzionata. Per quanto ne sappia, la maggior parte degli scettici non ne è consapevole.
Da una certa prospettiva si potrebbe sostenere che, poiché anche la maggior parte dei dizionari mainstream menziona solo la concezione causale dell’astrologia nelle loro definizioni della materia, gli scettici, in fondo, non possono essere criticati per aver fatto lo stesso. Non sono sicuro che ciò sia necessariamente vero, perché i dizionari possono essere criticati solo per avere una definizione incompleta, mentre gli scettici tendono a dipingersi come autorità sufficientemente informate sull’argomento da poter concludere in modo definitivo che non c’è niente di vero. Ora, so che la maggior parte degli scettici sono brave persone che operano con buone intenzioni attraverso le loro analisi, ma c’è qualcosa di profondamente inquietante in ciò che ho appena indicato. Come può un gruppo di persone imporsi come autorità su un argomento quando non lo ha nemmeno studiato a sufficienza per poterne scrivere una definizione accurata?
Verso una definizione più accurata del termine astrologia
Alcune delle idee sbagliate del pubblico relative all’astrologia derivano da definizioni mediocri del termine. Affinché una qualunque definizione di astrologia sia corretta, deve includere l’intero spettro dei punti di vista che esistono sull’argomento nell’ambito astrologico.
Ciò che spero di aver dimostrato in questo articolo è che una delle definizioni più persistenti dell’astrologia usate dagli astrologi stessi è la credenza che i fenomeni celesti possono agire come segni o presagi degli eventi terrestri senza agire necessariamente come cause. Ciò che è significativo è la correlazione stessa e nessuna causa sottostante è necessariamente implicita o richiesta. Nel definire e discutere il tema dell’astrologia in futuro, è necessario che questo punto di vista venga riconosciuto e preso nella dovuta considerazione.
Fonte: The Definition of Astrology, di Chris Brennan
Traduzione: Alessandra Ricci